La folla si dirige verso la casa del vicario addetto agli approvvigionamenti della città, che è considerato il responsabile della mancanza di pane. Renzo è ormai uno della folla e dalla stessa viene trascinato fin in piazza del duomo. A questo punto, come obbedendo ad un perentorio ordine la folla, anche lui si dirige verso la casa del vicario. Renzo vi è in mezzo. Intanto il vicario, avvisato del tumulto e del pericolo, aiutato dai fedeli servi, riesce a barricarsi in casa e a nascondersi in uno stanzino. Alcuni dei rivoltosi cercano di abbattere la porta della casa del vicario per catturarlo ed ucciderlo, tutto avviene sotto gli occhi dei soldati spagnoli, che non osano intervenire. La folla grida “Il vicario! Il tiranno! L'affamatore! Lo vogliamo! vivo o morto!”. Renzo si trova suo quindi al centro del tumulto ed è tra quelli che si oppongono a una giustizia senza processo. Così reagisce alle proposte omicide di un vecchio, per questoè considerato traditore e a fatica riesce a sfuggire al linciaggio, approfittando della confusione che si crea quando dal fondo della piazza compare il gran cancelliere Antonio Ferrer, il quale, per aver abbassato il prezzo della farina, ha il sostegno del popolo. Ferrer si fa largo dispensando falsi sorrisi e ancora più false promesse di giustizia e di aiuto, in realtà il suo intento è quello di salvar la vita del vicario. Nella folla si formano due gruppi, uno favorevole e l'altro ostile all'intervento di Ferrer. Questo dà modo all'Autore di fare una riflessione su come si innescano le rivolte popolari. Il cancelliere procede in carrozza attraverso la piazza colma di gente, come in un mare in tempesta, dove i cavalloni rendono difficile il movimento. Alcuni, tra i quali anche Renzo, si prodigano affinché egli possa farsi spazio. Sia Ferrer che il cocchiere sono molto cortesi per rabbonire la folla. Sono costretti a continue fermate. Ferrer promette di arrestare il vicario e di abbassare ancora il prezzo del pane, è evidente però al lettore che le sue promesse non saranno mantenute. Ferrer finalmente entra nel palazzo del vicario e lo porta in salvo. Lo fa salire sulla sua carrozza, si dirige verso il "castello" continuando a ingannare la folla con sorrisi e promesse di giustizia. Ferrer, sfugge così al linciaggio, a questo punto però teme le reazioni dei suoi superiori, mentre il vicario, terrorizzato, dichiara la sua intenzione di ritirarsi in un grotta.